
IL FORMAGGIO NELLA STORIA

La produzione del formaggio ha origini antichissime, la tradizione vuole che nell’antichità un pastore avesse messo del latte in uno stomaco di pecora in cui era rimasto del caglio, latte che poi si trasformò in formaggio; le prime tracce di un allevamento di pecore e capre sono state trovate in Asia e risalgono al 7.000-6.000 anni a.C.
La mitologia fa risalire l’origine del formaggio ad Aristeo, figlio di Apollo e della ninfa Cirene, quest’ultima avrebbe insegnato agli uomini l’arte casearia, oltre a quella della pastorizia e dell’apicultura.
Amaltea, nutrice di Giove e proprietaria di una capra, la avrebbe allevata in una grotta di Creta.
Zeus per ringraziare la ninfa per le cure apportate alla capretta, prese un corno spezzato, che all'interno era vuoto e lo riempì di fiori e frutta, promettendole che da quel corno miracoloso sarebbe scaturito fuori ogni cosa che il suo possessore avesse desiderato, fra tali cose sarebbe scaturito il primo formaggio.
Anche i Romani erano produttori e consumatori di formaggio; oltre al latte degli ovini, cominciarono a adoperare anche quello di vacca e appresero come stagionare il formaggio.
Gli Etruschi perfezionarono l’uso di coagulanti di tipo vegetale, come il fiore di cardo e il latte di fico, e le loro tecniche di applicazione; tuttavia risale al 58 d.C. il primo formaggio prodotto in Svizzera, come riferito da Plinio il Vecchio, che parla della tribù degli Elvetici; tuttavia l’evoluzione produttiva più importante risale al Medioevo nei monasteri e, successivamente, i formaggi cominciarono ad essere apprezzati e a comparire sulle tavole nobiliari dell’Italia.